Nessun trionfo, solo sofferenza per tutti, anche per i due ragazzi condannati per omicidio. Così la famiglia di Meredith Kercher ha commentato oggi la fine del processo di Perugia, che ha visto Amanda Knox e Raffaele Sollecito condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere. Continua a leggere questa notizia
"E' una sofferenza non soltanto per noi familiari e per le persone che conoscevano Meredith. A vivere una profonda sofferenza oggi sono anche i due ragazzi che ieri hanno ricevuto la sentenza di condanna per un lungo periodo di detenzione", ha detto oggi in una conferenza stampa Lyle Kercher, uno dei fratelli della studentessa britannica 21enne uccisa nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007 nel capoluogo umbro.
"Abbiamo ottenuto il verdetto che volevamo, ma non è un momento di trionfo", ha detto ancora Lyle.
Nella notte il presidente della corte d'Assise di Perugia, Giancarlo Massei, dopo 13 ore di camera di consiglio ha letto la sentenza di condanna per i due imputati, che hanno evitato l'ergastolo chiesto dai pubblici ministeri perché la corte ha ritenuto di escludere le aggravanti contestate e di concedere le attenuanti generiche.
Secondo i giudici sono stati loro, dunque, insieme a Rudy Guede (già condannato a 30 anni con rito abbreviato) a uccidere Meredith.
"GRAZIE A CHI HA CONTRIBUITO AL VERDETTO"
L'altro fratello di Meredith, John, ha voluto ringraziare "tutti quelli che hanno contribuito al raggiungimento di questo verdetto. Voglio ringraziare i pm e la polizia che hanno lavorato duro per tutti questi due anni".
"Riconosciamo che i giurati hanno passato molto tempo su questo caso, più di un anno", ha aggiunto John Kercher, che ha poi rivolto "un ringraziamento a quanti ci hanno sostenuto in questi anni ed hanno rispettato la nostra volontà di rimanere in silenzio durante il processo".
I reati contestati ad Amanda - 22 anni - e Raffaele - 25 - sono stati dichiarati unificati dal vincolo della continuazione, e quello di violenza sessuale assorbito nel reato di omicidio volontario.
I due, inoltre, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali, interdetti per sempre dai pubblici uffici, e obbligati a risarcire i famigliari di Meredith.
La studentessa americana è stata ritenuta colpevole anche per il reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, il giovane che finì in manette, durante le prime fasi di indagine, proprio perché accusato da lei.
La corte ha concesso sia ad Amanda che a Raffaele le attenuanti generiche, mentre li ha scagionati per il reato di furto.
Durante la lettura del dispositivo, Amanda è scoppiata in lacrime ed ha abbracciato il suo legale, Luciano Ghirga, dicendo "no, no", prima di abbandonare l'aula. In lacrime anche la sorella Deanne e la madre Edda Mellas.
Raffaele si è voltato verso il padre impietrito e la matrigna Mara che gli ha urlato: "Forza Raffaele", per poi scoppiare in lacrime e dire: "Non hanno fatto il loro dovere, Raffaele è innocente".
LE DIFESE: "ASSOLUZIONE RINVIATA", "UN COMPROMESSO"
Dopo la lettura della sentenza Giulia Bongiorno, avvocato di Raffaele Sollecito, ha parlato di una "assoluzione rinviata": "Avere fiducia nella giustizia significa prendere atto delle sentenze anche quando ci danno torto. Io prendo questa sentenza di condanna come un rinvio della sentenza di assoluzione di Raffaele Sollecito. Anche il dispositivo credo che parli di qualcosa di contraddittorio, perché di fronte al tipo di contestazione che era stata fatta sono state riconosciute le attenuanti generiche".
All'uscita dal tribunale Luciano Ghirga, legale di Amanda, ha detto a sua volta di ritenere la sentenza "un compromesso clamoroso tra l'incertezza della prova e la gravità del reato, che contesteremo fortemente per l'incertezza della prova... Ha escluso il movente dell'odio, quindi un reato senza movente con un bilanciamento di pena tra l'incertezza della prova e la gravità. E non ci piace".
Oggi in conferenza stampa l'avvocato della famiglia Kercher, Francesco Maresca, ha rispedito al mittente l'interpretazione della sentenza data da Ghirga.
"Sono contrario al fatto che si possa parlare di una sentenza di compromesso, perché non c'è nessun compromesso. E' stata dichiarata la penale responsabilità degli imputati, è stata fatta una valutazione tenendo conto delle attenuanti generiche per i motivi che leggeremo nella motivazione che al momento non sappiamo. Possiamo desumere che le attenuanti siano per la giovane età e per il fatto che gli imputati non avessero precedenti".
Soddisfatti della sentenza i pm. "Le nostre richieste sono state accolte, la Corte ha condiviso l'impianto accusatorio", ha detto il pubblico ministero Giuliano Mignini.
Dello stesso parere l'altro pm, Manuela Comodi: "Credo che difficilmente proporremo appello. La condanna ad una pena anche severa di due ragazzi lascia sempre l'amaro in bocca, ma credo che sia stata resa giustizia per un reato molto grave".
LA MADRE DI AMANDA: "SOSTEGNO DA ITALIANI E DAL MONDO"
Oggi i familiari di Amanda hanno potuto farle visita nel carcere Capanne di Perugia, dove è detenuta.
"Era molto delusa e dispiaciuta della decisione dei giudici. E' sotto choc... Le abbiamo detto che uscirà di qui: 'Ci vorrà un altro po' di tempo, mantieniti forte', a questo punto ha cominciato a piangere", ha raccontato all'uscita ai giornalisti Edda Mellas, madre di Amanda.
"Noi siamo tutti rincuorati dal sostegno della gente, non solo di Perugia - ha aggiunto - ma di molti italiani, gente di tutto il mondo che ci ha mandato messaggi di sostegno per tutta la notte. Amanda ha ricevuto grande sostegno anche quando è tornata in carcere".
La sorella di Amanda, Deanne, ha spiegato che per la giovane quella trascorsa "è stata una nottata difficile, ma sia le detenute che le guardie si sono prese molto cura di lei".
Questa mattina anche l'avvocato Ghirga si è recato in carcere a far visita alla sua assistita: "L'ho trovata provata ma non scoraggiata. E' molto preoccupata per i suoi familiari come anche per lei", ha detto.
Dopo la lettura della sentenza il padre di Amanda, Curt Knox, aveva commentato: "Amanda è innocente. Continueremo a combattere per la sua libertà".
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